Torino, 24 marzo 2018
La prossima Giornata Mondiale della Gioventù segna una nuova importante tappa nel cammino verso il Sinodo dei Vescovi sui Giovani, previsto per il prossimo mese di ottobre. Come tradizione, da 33 anni si celebra in tutto il mondo nella Domenica delle Palme a livello diocesano e, ogni 2-3 anni, in una dimensione mondiale, come quella prevista a Panama, dal 22 al 27 gennaio 2019. Secondo la nostra consuetudine diocesana è anticipata al sabato sera, vigilia della Domenica delle Palme, il 24 marzo 2018, in coincidenza con la Giornata di preghiera per i missionari martiri e con la forte caratterizzazione vocazionale richiesta dal prossimo Sinodo. Quale sarà la proposta di quest’anno?
Papa Francesco ha avviato un percorso triennale per le Giornate Mondiali della Gioventù, che culminerà nella celebrazione internazionale di Panama del 2019. Il cammino spirituale prosegue con coerenza la riflessione avviata con le ultime tre Giornate Mondiali della Gioventù (2014-16), incentrate sulle Beadini, e guarda a Maria, Colei che tutte le generazioni chiameranno beata (cfr. Lc 1, 49). Nel discorso con i volontari della GMG di Cracovia, Papa Francesco presentava gli atteggiamenti della Madre di Gesù e spronava i giovani a seguirne l’esempio, facendo memoria del passato, avendo coraggio nel presente, per essere speranza per il futuro.
I tre temi, tra passato (2017), presente (2018) e futuro (2019), sono ispirati dalle tre virtù teologali di fede, carità e speranza. La XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù, del 2018, avrà dunque come tema ”Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30).
E il Messaggio di Papa Francesco per questa GMG è particolarmente incisivo e diretto, in quanto spinge a compiere un serio discernimento sulle «paure» dei giovani, che spesso sono il riflesso delle paure degli adulti.
«”Non temere!” Dio legge anche nel nostro intimo. Egli conosce bene le sfide che dobbiamo affrontare nella vita, soprattutto quando siamo di fronte alle scelte fondamentali da cui dipende ciò che saremo e ciò che faremo in questo mondo» - scrive il Papa - ed elenca sei tipologie di paure.
Innanzitutto evoca quella che riguarda il futuro: «È il “brivido” che proviamo di fronte alle decisioni sul nostro futuro, sul nostro stato di vita, sulla nostra vocazione. In questi momenti rimaniamo turbati e siamo colti da tanti timori». In secondo luogo sottolinea quella circa l’inadeguatezza: Una paura “di sottofondo” che esiste in molti di voi è quella di non essere amati, benvoluti, di non essere accettati per quello che siete. [...] E da questo senso di inadeguatezza sorgono tante paure e incertezze». Non manca la paura legata alla solitudine: «Altri temono di non riuscire a trovare una sicurezza affettiva e rimanere soli». Evidente a tutti è poi quella dovuta alla percezione della precarietà: «In molti, davanti alla precarietà del lavoro, subentra la paura di non riuscire a trovare una soddisfacente affermazione professionale, di non veder realizzati i propri sogni». Inevitabile dunque fare i conti con la paura della delusione: «Alcuni pensano: forse Dio mi chiede o mi chiederà troppo; forse, percorrendo la strada indicatami da Lui, non sarò veramente felice, o non sarò all’altezza di ciò che mi chiede». Infine i timori si concentrano sullo scoraggiamento: «Altri si domandano: se seguo la via che Dio mi indica, chi mi garantisce che riuscirò a percorrerla fino in fondo? Mi scoraggerò? Perderò entusiasmo? Sarò capace di perseverare tutta la vita?».
Fulminante è la conclusione di Papa Francesco: «”Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?” (Mc 4,40). Questo richiamo di Gesù ai discepoli ci fa comprendere come spesso l’ostacolo alla fede non sia l’incredulità, ma la paura. Il lavoro di discernimento, in questo senso, dopo aver identificato le nostre paure, deve aiutarci a superarle aprendoci alla vita e affrontando con serenità le sfide che essa ci presenta. Per noi cristiani, in particolare, la paura non deve mai avere l’ultima parola, ma essere l’occasione per compiere un atto di fede in Dio... e anche nella vita! Ciò significa credere alla bontà fondamentale dell’esistenza che Dio ci ha donato, confidare che Lui conduce ad un fine buono anche attraverso circostanze e vicissitudini spesso per noi misteriose».
E la via per non restare bloccati dalle paure è indicata proprio nel rapporto con il Signore Gesù, che ci viene reso visibile in una forma straordinariamente attuale attraverso il percorso di fede della Vergine Maria. Sì, la grazia sarà il cuore della GMG, perché la grazia di Dio è al cuore del Vangelo!
Questo tema sarà declinato nella prospettiva del cammino del Discepolo amato, icona biblica del Sinodo dei Giovani, secondo la narrazione del Vangelo di San Giovanni, che tanta attenzione dedica all’esperienza del «vedere» e del «riconoscere» i «segni» della grazia che il Signore ci offre per accompagnare il nostro cammino.
PROGRAMMA
Teatro Santa Giulia
Piazza Santa Giulia, 2 bis
ore 16: proiezione del film «Tiro libero» di Simone Riccioni e incontro con l’autore e attore Simone Riccioni
ore 18: proiezione del film di animazione «YUBI. I custodi delle luci» del progetto educativo per l’Oratorio estivo 2018 di Oragiovane
ore 19.15: cena al sacco presso l’Oratorio Santa Giulia
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Via Montebello, 20
ore 19.30: ritrovo davanti alla Mole Antonelliana, accredito e video catechesi di apertura
ore 20.00: percorso guidato sul cinema
Parrocchia Santa Giulia
Piazza Santa Giulia, 7
ore 23.00: Veglia «Non temere Maria», presieduta dall’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia - adorazione eucaristica e confessioni